“Per cambiare il futuro bisogna ridisegnare il presente, e fa/re l’impossibile”
Data
28 marzo 2019
“Per cambiare il futuro bisogna ridisegnare il presente, e fa/re l’impossibile”
Le parole di Orsola de Castro, co-fondatrice del movimento globale Fashion Revolution, alla partenza di Fa/Re – Being Cool is Nothing New, happening esperienziale che si è svolto dal 18 al 20 settembre 2019 (durante Milano Fashion Week) a conclusione del Progetto Speciale sul riuso creativo condotto in IED dallo scorso febbraio, e che ha coinvolto oltre 50 studenti e alumni dell’Istituto Europeo di Design con provenienza multidisciplinare.
Fa/Re, come le sillabe iniziali di Fashion Revolution; Fa/Re come due note musicali, a richiamare le sperimentazioni sonore che attraversano e contribuiscono a raccontare tutto il progetto. Ma soprattutto, Fa/Re come una dichiarazione di intenti, una call to action che riguarda tutti, perché il futuro del Pianeta passa anche e soprattutto dal “fare”, dall’impegno quotidiano e dalla creatività delle persone.
Vedere, sentire, toccare, raccontare. La tre giorni in IED Moda Milano – i cui protagonisti sono gli studenti stessi, impegnati a trasmettere al pubblico (giovani in primis) quanto scoperto e appreso - mira a far vivere un’esperienza immersiva all’insegna dell’upcycling con l’obiettivo di dare e scoprire un nuovo valore in capi, oggetti, materiali.
Attraversando lo Spazio Teatro di via Pompeo Leoni 3, si scopre e sperimenta come gli scarti di provini fotografici, le prove di stampa o le pagine di riviste lasciate nel dimenticatoio possono dar vita a magazine do it yourself, espressione di una particolare passione o veicolo di uno specifico significato (area fanzine); come i nastri delle vecchie audiocassette possono creare nuovi mix musicali personalizzati, se li facciamo “leggere” da una pennina magnetica (area tape); o come i vestiti che non indossiamo più possono acquistare nuova forma e valore (area upcycling). Qui, con gli studenti IED di Fashion Design, e partendo da capi in denim fallati forniti da Levi’s (partner dell’iniziativa) vediamo come un paio di jeans può diventare un altro originale capo o accessorio in grado di raccontare l’unicità di chi lo indossa, in contrapposizione all’omologazione del mass market.
Ma non solo. Grazie alla tecnologia multimediale, un capo può essere guardato e vissuto da un punto di vista completamente nuovo. Toccando gli oggetti e le stoffe si può dare vita ad un paesaggio sonoro che si mescola e si confonde con gli abiti e gli strumenti della sartoria. Nell’area mapping, poi, attraverso una telecamera che reinterpreta in chiave sonora e visiva ciò che indossiamo, scopriamo come il colore e il disegno dei vestiti possono creare suoni “inauditi”.
Il “manifesto” stesso del Progetto – racchiuso in una speciale fanzine – è consultabile in chiave interattiva: sfiorando con le dita le sue pagine emergono i racconti racchiusi tra le pieghe dei fogli e delle immagini, dalla diretta voce degli studenti protagonisti.
Nello spazio punteggiato da queste installazioni (l’interaction multi-design project è a cura di Paolo Solcia e Solian Clerici, della Scuola di Arti Visive IED Milano) campeggia infine un grande arazzo, creato dal ri-assemblaggio di parti di abiti smessi e da un nuovo intreccio di tessuti.
· I partner del progetto Fa/Re
Alla conduzione del progetto e alla realizzazione dell’evento hanno collaborato importanti partner che condividono i valori portanti di Fa/Re, dall’originalità espressiva all’impegno per la sostenibilità.
Uno specifico corner dello Spazio Teatro è dedicato a Levi’s® e alla sua collezione Waterless®, l’ultima frontiera dell’innovazione firmata dalla casa americana, che combina stile e sostenibilità senza scendere a compromessi.
Oltre a Levi’s, ha collaborato i-D Italia - media partner appartenente al gruppo VICE, magazine pioniere della cultura del DIY e coinvolto direttamente nelle attività pratiche della tre giorni, soprattutto per la messa a disposizione del suo archivio storico come punto di partenza per la creazione di fanzine.
· Credits
Studenti/Alumni: Arianna Ablondi Pedretti, Florence Badinier, Giulia Belloni, Lavinia Bordin, Elena Brambilla, Giulia Camata, Gilberto Cannarozzi, Riccardo Carbone, Cosma Castellucci, Giulia Chelotti, Claudia De Rosi, Domenico Del Gais, Flavio Del Grosso, Francesco Fappani, Cecilia Fornari, Valentina Franchi, Alice Giani, Francesca Guidi, Minhae Ha, Mattia Liciotti, Giuliana Lo Presti, Giulia Logozzo, Laura Maggiore, Manuel Malavasi, Virna Marchese, Aurora Mazzi, Gianluca Minola, Margot Netti, Davide Paietta, Serena Papalia, Riccardo Paparella, Lodovica Parola Garro, Alexandru Patriche, Theo Bernard Roberto Peaquin, Marcello Pipitone, Alice Podavini, Maria Lavinia Pollastrelli, Silvia Pollazzon, Alessandro Rebora, Simone Rizzato, Yevheniya Rodà, Vittorio Ruschetta, Silvia Russo, Riccardo Santalucia, Chiara Senno, Veikko Ilmari Seppala, Anna Siccardi, Valeria Spanò, Filippo Telaro, Ilaria Tempesta, Stefania Tirelli, Paula Ulargui Escalona, Chiara Vannucci, Anna Vedovelli, Lorenzo Venturini, Elisa Zadra, Gianluca Zippo.
Coordinamento e Project Management: Carlotta Crosera, Jole Lombardini
Mentorship: Orsola de Castro
Tutor di progetto: Ruggero Asnago, Jacopo Bedussi, Gianluca Di Muzio, Lucrezia Grassi, Umberto Sannino, Paolo Solcia
Hanno collaborato al progetto: Alessio Berto, Nicolò Carli, Riccardo Conti, Pasquale Fazio, Giorgia Imbrenda, Daniele
Produzione e organizzazione evento: Sonia Meoli
Light Design: Gianluca Di Muzio
Interaction multi-design project: Paolo Solcia, Solian Clerici
Ufficio Stampa: Filippo Nardozza, Eleonora Roncisvalle
Social Media: Eliana Verbini, Angelica Bragheri
Progetto Grafico: Carlo Amico, Beatrice Vetere
Responsabile Ufficio Comunicazione e Progetti Speciali IED Milano: Anna Cantaro
Al centro del progetto: la ricerca di originalità espressiva, la libertà creativa, la rottura degli schemi
“Fa/Re è per noi un laboratorio aperto di sperimentazione e contaminazione di approcci, discipline e tecniche; un'ulteriore spinta al cambiamento che IED sta perseguendo, guardando a una rivoluzione sostenibile a livello ambientale, economico e sociale. Ringraziamo dunque Fashion Revolution per aver contribuito ad aprire ulteriormente le menti dei nostri studenti sul mondo dell’upcycling”
“Per affrontare questo futuro incerto e complicato occorre avere sani principi, spirito di innovazione, coraggio e immaginazione. Ringrazio IED per l’istinto visionario che ci ha permesso di fa/re questo progetto irriverente e importante e soprattutto gli studenti che hanno veramente capito tutto"