IED ha organizzato tre progetti di marketing culturale che evidenziano la portata e il potenziale dell'istituto in questo settore: Dandy Couture, Two Ethos e NOT AN ARTIST
Data
15 novembre 2018
IED ha organizzato tre progetti di marketing culturale che evidenziano la portata e il potenziale dell'istituto in questo settore: Dandy Couture, Two Ethos e NOT AN ARTIST
Tra gli eventi curati da IED seguendo la strategia di marketing culturale è importante citare due progetti congiunti: Two Ethos e Dandy Couture, cui si aggiunge NOT AN ARTIST. Questi tre eventi sono la dimostrazione del rapporto che IED intrattiene con altre istituzioni e del carattere sperimentale delle azioni avviate in diversi Paesi esterni all’area tradizionale delle sedi IED.
Nel corso del 2017 e del 2018, il dipartimento internazionale di IED ha organizzato tre importanti progetti che mostrano chiaramente tutta la portata e le potenzialità della strategia di marketing culturale dell’Istituto Europeo di Design.
Con i primi due progetti (Dandy Couture e Two Ethos), in particolare, il dipartimento accademico internazionale e il dipartimento di marketing internazionale hanno riunito istituzioni accademiche e diplomatiche, associazioni/fondazioni e partner privati in una proficua interazione che ha portato alla partecipazione congiunta a eventi internazionali come i festeggiamenti di World Design Capital in Messico, la Design Week di Milano e l’edizione estiva di Pitti Immagine a Firenze. Gli studenti sono stati al centro dei progetti insieme ai partner, che hanno offerto materie prime, i locali per le mostre e supporto per la comunicazione. La qualità dei risultati è stata molto alta e i progetti hanno prodotto esperienze decisamente positive, sia dal punto di vista didattico sia in termini di comunicazione/visibilità/posizionamento per tutte le parti coinvolte.
Il terzo progetto (NOT AN ARTIST), concepito inizialmente come strumento promozionale per i corsi dell’area Arte, si è rivelato anche un utile “strumento di ricerca” per la produzione di nuovi contenuti e conoscenze in ambito artistico sul mercato e le professioni dell'arte contemporanea.
In questa occasione, sono stati coinvolti docenti, ex studenti IED ed esperti esterni. Anche in questo caso le partnership avviate con istituzioni pubbliche e private (come l’Istituto italiano di cultura a Istanbul e a Los Angeles, la Biennale di Venezia e di Istanbul, le Fondazioni Ruya e IKSV) hanno avuto un ruolo decisivo nella definizione del giusto contesto per i diversi eventi e per il successo della strategia di comunicazione e posizionamento.
Dandy Couture
Dandy Couture è un’esperienza pionieristica basata sulla cooperazione, la sostenibilità e il multiculturalismo, attraverso la realizzazione l'utilizzo di tessuti artigianali adattati all’essenza del dandy e al gusto del consumatore contemporaneo. Questo progetto firmato IED vede la partecipazione della Universidad Anáhuac México Norte con la collaborazione di RACU - Raíces Culturales e dei gruppi di artigiani di Oaxaca, con il patrocinio dell’Ambasciata e del Consolato del Messico in Italia.
Ogni partecipante ha creato un mood per illustrare la propria idea di “dandy couture” e una collezione di diversi outfit, con cartella colori e campionario tessuti, completando il progetto con un servizio video e fotografico.
Al termine del progetto, una commissione di docenti ha selezionato i due studenti italiani che hanno saputo interpretare al meglio il tema iniziale, i quali hanno avuto la possibilità di recarsi in Messico per l’inaugurazione della mostra. Un vincitore messicano, invece, è venuto in Italia nel giugno 2018 per visitare Pitti e la mostra del progetto nella sua fase italiana.
Two Ethos
Two Ethos è un progetto comune internazionale tra la Korea National University of Cultural Heritage (KNUCH) e IED (sedi di Como, Firenze e Milano) con la partecipazione di artisti e designer indipendenti coordinati dalla nostra ex studentessa Sunghee Kim, con la collaborazione della Korea Craft & Design Foundation (KCDF) e il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Corea e del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano. Two Ethos ha dato centralità ai tessuti tradizionali coreani, unendo il design e la maestria italiani. Il risultato è stato la realizzazione di creazioni di moda in linea con il gusto contemporaneo e le esigenze dei consumatori occidentali, che gli studenti di Fashion Design di IED hanno sviluppato usando tessuti tradizionali coreani, selezionati e prodotti da KNUCH.
Nei due anni di durata del progetto, gli studenti coreani hanno lavorato alla tessitura dei filati tradizionali, mentre gli studenti italiani hanno partecipato alla lavorazione di prodotti di altissima qualità. L’unione delle eccellenze dei due Paesi ha dato risultati strepitosi. La prima mostra di Two Ethos per il pubblico si è tenuta presso la sede di IED Milano durante la Design Week del 2017, seguita da una seconda esposizione presso il consolato generale della Repubblica di Corea a Milano. Nel 2018, si è tenuta la seconda edizione di Two Ethos, presso la galleria della Korea Craft & Design Foundation (KCDF) di Seul, che ha riunito tutti i lavori degli studenti di KNUCH e Istituto Europeo di Design, con una sezione aggiuntiva di lavori dal titolo Homage, prodotti da rinomati esponenti del design e dell’arte italiana e internazionale.
È attualmente in discussione una nuova esposizione dei lavori per il 2019, in occasione della Seoul Fashion Week, e di una nuova edizione del progetto nel 2020, con l’utilizzo degli stessi tessuti ma in contesti diversi, come l’interior design.
NOT AN ARTIST
NOT AN ARTIST è un progetto di ricerca e promozione internazionale, condotto da IED, che traccia l’evoluzione delle figure professionali e le tendenze future dell’arte e della cultura contemporanee. Il progetto ha un triplice obiettivo: fornire agli studenti interessati ai corsi di arte una panoramica delle best practice e dei possibili percorsi professionali nel campo dell’arte e della cultura attraverso eventi coinvolgenti in cornici prestigiose; creare un’occasione di condivisione per le conoscenze ed esperienze dei professionisti da trasmettere ai dipartimenti di didattica; entrare in contatto con i protagonisti del mondo dell’arte contemporanea, per conseguire il riconoscimento e il posizionamento di IED in quest’ambito.
Il progetto comprende incontri e attività con artisti e designer e con “non artisti” (curatori, direttori artistici ed esperti di comunicazione) che lavorano ogni giorno con gli stessi temi trattati dai master IED dell’area Arte. L’idea di base è osservare lo scenario dell’arte contemporanea, che si evolve offrendo al mercato nuove opportunità. L’osservazione ha preso il via da un workshop interno volto a delineare gli sviluppi delle carriere legate all’arte.
Il workshop ha ispirato la riorganizzazione dell’offerta formativa di IED all’interno dell’area Arte e stimolato l’approfondimento della questione. Sono emerse due linee di ricerca:
Il progetto ha visto il coinvolgimento di professionisti della cultura, artisti, designer e istituzioni culturali nell’ambito di eventi internazionali come la Biennale di Istanbul e di Venezia del 2017 e il Los Angeles Design Festival del 2018.
A Istanbul, NOT AN ARTIST si è concretizzato in una tavola rotonda tra Tamara Chalabi, la fondatrice della Fondazione RUYA (che cura il padiglione iracheno alla Biennale di Venezia), Deniz Ova della Fondazione IKSV, direttrice della Biennale di Design di Istanbul e curatrice del padiglione turco alla Biennale di Venezia, Harun Elibolca, fondatore e direttore dell’azienda culturale Gigology di Istanbul e il direttore dell’Istituto italiano di cultura locale. L’incontro si è tenuto proprio presso l’Istituto italiano di cultura nell’ambito della Biennale di Istanbul.
La domanda principale cui sono stati chiamati a rispondere gli esperti è: i non artisti hanno un ruolo nella cultura contemporanea? Ognuno dei partecipanti, in quanto “non artista”, ha fornito informazioni sul proprio ruolo nella scena culturale contemporanea a livello locale e internazionale.
Tamara Chalabi ha sottolineato il ruolo dei non artisti nell’attività di scouting e la loro importanza nel fornire all’artista l’opportunità di esporre le proprie opere a livello internazionale anche quando le condizioni non sono favorevoli.
Harun Elibolca ha parlato del ruolo dei non artisti come punto di incontro tra artisti, enti pubblici e pubblico, per attirare l’attenzione e condividere idee su temi sociali attraverso format di intrattenimento.
Deniz Ova ha invece illustrato il funzionamento di un’istituzione come IKSV, sottolineando l’importanza di questo attore all’interno della scena culturale, dove i non artisti possono bilanciare gli equilibri economici tra le varie discipline permettendo ad artisti diversi di continuare a lavorare.
Alessandra Ricci, ex direttrice dell’Istituto italiano di cultura a Istanbul, ha promosso il ruolo dei non artisti e delle istituzioni quali ponti culturali e strumenti di “soft diplomacy”.
A Venezia NOT AN ARTIST ha preso la forma di un dialogo tra gli studenti interessati ai corsi dell’area Arte, la facoltà e un gruppo di esperti esterni. Nell’ambito del progetto è stata organizzata una visita guidata della 57a Biennale di Venezia, con una conferenza sull’evoluzione delle professioni della cultura contemporanea presso l’Arsenale. Sono intervenuti Tommaso Sacchi, Clementina Rizzi, Marco Trevisan e Igor Zanti.
Tommaso Sacchi, curatore e consulente per enti pubblici, si è occupato dell’ascesa della figura del curatore come marchio di qualità delle manifestazioni culturali.
Clementina Rizzi, Head of Communication di Palazzo Grassi, Punta della Dogana, ha parlato dell’evoluzione del ruolo professionale dell’esperto di comunicazione in un momento in cui la comunicazione è diventata un altro aspetto del lavoro dell’artista e il pubblico ha il potere di partecipare al dialogo.
Marco Trevisan, fondatore e direttore di Affordable Art Fair e direttore culturale, è intervenuto sul comportamento degli attori e dei protagonisti del mondo dell’arte, sull’importanza dei collegamenti tra le discipline e sulla necessità di nuove figure professionali.
Igor Zanti, direttore di IED Venezia, critico d’arte e curatore, ha approfondito il ruolo indispensabile dell’istruzione nel fornire al settore le competenze necessarie.
A Los Angeles, infine, NOT AN ARTIST ha dato vita a una mostra e una conferenza in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura locale nell’ambito della Design Week della città. Ribattezzata NOT AN ARTIST - Toyboyz Edition, ha indagato sul fenomeno artistico del Toy Design attraverso il lavoro di quattro illustri personalità: Fidia Falaschetti, Joe Ledbetter/J.Led, Massimo Giacon (docente IED) e Simone Legno/tokidoki (ex studente IED).
La mostra ha esplorato il Toy Design come simbolo dei confini sfumati tra le diverse discipline, presentando sculture, oggetti di design, disegni, dipinti, merchandising ed evidenziando la metodologia progettuale e le tecniche condivise tra arte e design. La conferenza, invece, ha approfondito il tema delle professioni e delle competenze coinvolte nel business del Toy Design, mostrando come sia necessario per l’artista integrare il proprio profilo con competenze non artistiche oppure lavorare in collaborazione con non artisti, che curino tutti gli aspetti che esulano la sfera dell’arte.
Il progetto ha avuto una massiccia copertura da parte dei media locali, nazionali e internazionali ed è ora in fase di discussione per possibili sviluppi futuri. Da una parte emerge la necessità di consolidare le conoscenze acquisite, attività che richiede tempo; dall’altra, il fitto calendario promozionale richiede una pianificazione di eventi per entrare in contatto con le comunità target, con una programmazione molto più impegnativa.
Autore: Jacopo Manganiello