YKK Italia – main partner di Milano Moda Graduate – ha assegnato un premio speciale a Luca Bianco, diplomando IED in Fashion Design, per l’impegno dimostrato nella realizzazione dell’outfit finalista al contest promosso da Camera Nazionale della Moda.
Bianco concorreva, insieme alla collega Andrea Annarita Mazza, alla sezione speciale YKK dell’evento, con focus sugli accessori da chiusura. In passerella per la categoria principale “Fashion Design”, invece, gli ormai ex studenti IED Giorgia Gervasoni e Valeria Nicoletti, con 5 outfit dalle rispettive collezioni di tesi.
IL PROETTO DI LUCA BIANCO
Si chiama LAGRANDE: SISTEMA la collezione da cui Luca Bianco ha tratto l’outfit premiato da YKK a Milano Moda Graduate. Un lavoro che guarda al funzionalismo tecnologico e alla classe operaia: la funzione spiega la forma e veste il lavoratore moderno, griglie intricate e apparati elettronici – naturale estensione del corpo – celebrano il lavoro.
La ricerca tecnologica sul fronte delle chiusure è ben evidente: 4 tasche frontali con zip idrorepellente aquaguard, 2 vislon aquaguard aperte sulle braccia e sui fianchi per variare la vestibilitá e garantire termoregolazione grazie agli occhielli, una vislon aquaguard top open (con apertura a strappo dalla parte superiore) centrale, due zip sul retro automatizzate con un sistema meccanico ingegnerizzato dallo stesso studente. I pantaloni presentano invece delle zip aquaguard per tutta la lunghezza delle gambe, che si possono aprire dove si desidera grazie ai doppi cursori, garantendo anche qui aerazione.
“Partendo da una riflessione sull’automazione e sul futuro, il mio progetto mira a sensibilizzare il pubblico sui possibili disagi dovuti a un progresso incontrollato, sull’impatto di una eccessiva fiducia verso l’automazione tecnologica, con una linea che mira a combinare la sartoria con l’elettronica. Il tutto grazie all’utilizzo di una invenzione italiana dalle mille applicazioni, la scheda programmabile ARDUINO: una forma estremamente basica di computer a cui si può impartire ordini e che, affiancata a dei servo motori, riuscirà a modificare – grazie a un sistema di cavi tiranti – la forma e l’usabilità del capo in base alle situazioni in cui l’utente si trova, dalle condizioni atmosferiche alla variazione di temperatura, dall’uso in spazi aperti al passaggio in spazi chiusi“, racconta Luca.
Accompagna il sistema un’estetica che prende larga ispirazione dagli intricati macchinari che ci circondano ogni giorno e che non notiamo più. Il riferimento artistico sono invece alcuni capisaldi della fumettistica e dell’animazione nipponica, sintonici con la critica al progresso incosciente, con la messa a fuoco di quello che appare come un futuro distopico.
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