Oltre trecento ospiti presenti per IED Roma Graduate Fashion Show, che ha portato sulla passerella di Altaroma i migliori lavori dei diplomati in Fashion Design e Design del Gioiello.
Data
21 luglio 2022
Oltre trecento ospiti presenti per IED Roma Graduate Fashion Show, che ha portato sulla passerella di Altaroma i migliori lavori dei diplomati in Fashion Design e Design del Gioiello.
Un inno alla body positivity, un elogio della bellezza imperfetta che ricerca la piena libertà attraverso la rinuncia delle etichette: l’11 luglio sulla passerella di Altaroma, nella cornice dell’Ex Caserma Guido Reni, i migliori lavori dei diplomati in Fashion Design e Design del Gioiello di IED Roma hanno mostrato il risultato di un percorso didattico durato tre anni. Un lavoro artigianale volto a ribaltare i canoni della disciplina sartoriale e, metaforicamente, un rovesciamento delle regole che vuole affermarsi come un manifesto dell’imperfezione.
Più di trecento gli ospiti che hanno partecipato all’evento, quest’anno finalmente in presenza in una sala a capienza piena. Undici, invece, le capsule collection presentate, accompagnate da tre collezioni di accessori e due di gioielli. Tra queste, Bodyparts di Gianluca Zumbolo, collezione che indaga il corpo e il suo modificarsi con il tempo, AKETH, lavoro di Maria Eleonora Pignata, collezione nata in collaborazione con Musei Vaticani che punta a valorizzare la distruzione come simbolo di creazione e di rinascita, 15-4020, dedicata ai capolavori di Giacomo Balla e realizzata in partnership con Biagiotti Group e il progetto A Future Together, in collaborazione con Maglificio Gran Sasso, nato per immaginare il futuro dello storico marchio d’abbigliamento made in Italy.
Protagonista della passerella firmata IED è anche la natura e il suo rapporto con l’essere umano. BIOPHILY, progetto della designer Laura Finizio, esplora l’uomo come prodotto della natura e come sua parte imprescindibile. Un legame trasposto nei capi attraverso tessuti naturali e pailettes di agar agar, biopolimero derivato dalle alghe. Ancora, Vanishing Africa, lavoro di Ida Paliotta dedicata alla relazione uomo-ambiente di Surma e Mursi, tribù etiopi ancora esistenti, e Spinosa, collezione di gioielli di Anna Tessarin, racconto di una natura ribelle, che dopo secoli di abusi, muta da prosperosa donatrice di vita a essere malefico, capace di infliggere dolore e minacciare la sopravvivenza umana.