Gli studenti e le studentesse della Laurea Triennale in Video Design e in Sound Design sono stati premiati alla trentaseiesima edizione del Trieste Film Festival
Data
04 febbraio 2025
Gli studenti e le studentesse della Laurea Triennale in Video Design e in Sound Design sono stati premiati alla trentaseiesima edizione del Trieste Film Festival
Il cortometraggio Il canto di Alina ha vinto il prestigioso premio come miglior film nella sezione Premio Corso Salani 2025. Il riconoscimento è stato conferito il 21 gennaio al Cinema Ambasciatori di Trieste, durante la trentaseiesima edizione del Trieste Film Festival. Questo premio, che celebra il cinema indipendente, è promosso dall’Associazione Corso Salani, il cui impegno è quello di diffondere e valorizzare opere cinematografiche e audiovisive in linea con l’ispirazione che ha caratterizzato il lavoro di Corso Salani.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Francesco Morelli, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra gli studenti e le studentesse della Laurea Triennale in Video Design e quelli della Laurea Triennale in Sound Design. Il cortometraggio è il risultato di un intenso lavoro collettivo, tra cui quello delle giovani registe Ilaria Braccialini, proveniente da una formazione teatrale, e Federica Oriente, appassionata di pittura e fotografia. Le due registe sono cofondatrici di Oxymoro Creative Studio e hanno collaborato strettamente con Giulia Destro, Denis Shalaginov, Luca Sirtori e Daniele Talenti. Il film è stato concepito come tesi finale, con l’obiettivo di affrontare un tema delicato e attuale come lo sfruttamento sessuale, trattato con grande empatia e forza.
Il canto di Alina racconta il viaggio fisico e interiore di due personaggi che si trovano a lottare contro un destino comune, segnato dalle difficoltà della vita: un tassista e una giovane ragazza in fuga da una realtà che sembra già scritta. La storia inizia con due ragazze moldave, Alina e Johana, unite da un forte legame di amicizia. In cerca di un futuro migliore, tentano di allontanarsi dal loro paese, ma finiscono vittime della prostituzione. Mentre Alina soccombe a questa triste realtà, Johana si ribella e riesce a fuggire dal racket. In fuga verso l’Austria, prende in ostaggio Lorenzo, un tassista friulano, e insieme intraprendono un viaggio che li vedrà evolversi e affrontare le loro paure, destinati forse da sempre a incontrarsi.
Il cortometraggio affronta temi drammatici e potenti, tra cui prostituzione, immigrazione, abusi, violenza di genere e ribellione. La giuria, composta da Luca Mosso, Barbara Sorrentini e Paolo Vidali, ha premiato Il canto di Alina "per la capacità di dare vita a una storia di grande attualità, valorizzando una narrazione dalla forte sensibilità femminile, capace di raccontare con empatia la disperata ricerca di un futuro da parte di un personaggio."
Il cortometraggio Il canto di Alina sarà distribuito nelle sale italiane la prossima primavera, grazie all’etichetta milanese indipendente Lo Scrittoio.