Una città che affronti con coraggio le sfide globali, che riparta dal verde urbano e dall’inclusività per disegnare il suo futuro, o – meglio – per superare la sua stratificazione.
Data
06 aprile 2023
Una città che affronti con coraggio le sfide globali, che riparta dal verde urbano e dall’inclusività per disegnare il suo futuro, o – meglio – per superare la sua stratificazione.
È questa la Roma immaginata da quattrocento studentesse e studenti provenienti dai secondi anni di tutti i Corsi triennali IED Roma che, guidati da curatori d’eccezione, hanno realizzato quindici progetti visivi che parlano della Roma che sarà. Un lavoro corale che ha dato il via alla XV edizione di IED Factory, i cui risultati hanno dato vita alla mostra estemporanea “Roma tra 50 anni”, accolta la sera di mercoledì 5 aprile presso il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Ad aprire l’evento è stato lo scrittore, conduttore radiofonico e direttore del Salone internazionale del Libro di Torino Nicola Lagioia, con la lectio “Roma, l’ombra e la grazia”.
Per progettare la Roma del futuro, i giovani creativi hanno avuto a disposizione una sola settimana di tempo. Anzi, cinque giorni di laboratori immersivi, in cui, partendo dalle suggestioni dei curatori, le classi hanno trasferito sul futuro della loro città i propri desideri. Ne è emersa l’ambizione di abitare un luogo sostenibile, letteralmente invaso dalla natura, che superi il gender gap e che faccia della multiculturalità uno dei suoi punti di forza. Una Capitale, inoltre, che utilizzi la tecnologia senza lasciarsi sopraffare e che superi la sua stratificazione, per lasciare posto a una città in cui tutte le storie coesistono, in cui antico e moderno convivano senza contrasti.
A guidare gli studenti in questo percorso artistico e progettuale sono stati: Ilaria Magliocchetti Lombi, Muna Mussie, Massimo Siragusa, Christian Raimo, Alessandro Imbriaco, Valentina Vannicola, Moira Ricci, Alessio Pellicoro, Viola Pantano, Giorgio Di Noto, Luca Capuano, Ropocoop, Daniele Villa Zorn, Carmelo Baglivo, Luis Do Rosario, Gilles Raynaldy.
Fotografie stampate e digitali, collage, video documentari, leporelli e fanzine sono alcuni dei linguaggi utilizzati. Tra i progetti esposti: Esquilino 73, a cura della fotografa Ilaria Magliocchetti Lombi, che racconta di un’ipotetica città del futuro attraverso ritratti fotografici, interviste e illustrazioni di chi vive a Roma oggi in uno dei quartieri più multiculturali e dall’anima più cosmopolita della Capitale, l’Esquilino; Roma Record, progetto curato dallo scrittore e formatore Christian Raimo e dal fotografo Alessandro Imbriaco che, sulla scorta del Voyager Golden Record lanciato dalla Nasa nello spazio hanno lavorato a un leporello da inviare ai romani del futuro contenente frammenti visivi legati alla quotidianità; L’anima verde di Roma, un volume fotografico realizzato dagli studenti insieme al fotografo Massimo Siragusa, con l’obiettivo di raccontare l’esperienza che il verde urbano del territorio romano è in grado di offrire.
Ancora, il racconto della Roma futura dei giovani studenti è arricchito dalla volontà di superare la stratificazione e dall’osservazione della città dall’alto: il progetto Kaleidoscopica Roma, guidato dall’architetto Carmelo Baglivo, mostra, all’interno di un insolito Colosseo quadrato, ventiquattro stanze da cui osservare la Roma del futuro, dove la stratificazione è pensata come sovrapposizione bidimensionale in una sequenza di architetture moderne e antiche, e di stanze abitate da personaggi storici che raccontano le infinite vite di Roma; infine Systema Roma, performance messa in scena dall’artista Viola Pantano, da cui emerge una Roma fascinosa, teatro di oblio e contraddizioni abitata da un seducente equilibrio precario. Un lavoro che vede la collaborazione di dieci danzatori del BrancaccioDanza, e che verrà replicata il 27 maggio all'interno della programmazione di FUTURO FESTIVAL 2023.