In un mondo che vede il fallimento come la fine di un processo, nell’arte il fallimento stesso diventa elemento di risoluzione. In una stanza, allestita di sola carta, è stata ricreata una realtà parallela, dove l’errore non esiste o vira nella sua stessa vacuità concettuale. Entrare da quella porta è quindi un viaggio, non solo verso e dentro sé stessi, ma soprattutto nell’arte stessa, nella creatività e nella percezione diversa del mondo, che troppo spesso ci vede come vittime e carnefici della nostra stessa mente. Il mantra è uno solo: non serve essere perfetti per fare la differenza.
Il lavoro è parte di IED Factory 2024, iniziativa IED Roma che ogni anno coinvolge gli studenti del secondo anno di tutti i dipartimenti in laboratori trasversali della durata di una settimana con curatori d’eccezione. Aldilà dell’errore è stato coordinato dall’artista e docente Daniele Sigalot.