Social Media Strategy: un esempio pratico

Data

04 gennaio 2024

Una social media strategy efficace parte dall'analisi degli obiettivi, passa per la scelta dei formati giusti e mantiene la coerenza del tono di voce, ottimizzando le performance. L'obiettivo finale? Trasformare i follower in clienti fedeli.

Con milioni di persone connesse ogni giorno, definire una social media strategy efficace è il modo migliore per ottenere risultati concreti e duraturi.
Tuttavia postare contenuti in modo sporadico non basta più. Per fare davvero la differenza, serve un piano strategico che parli al pubblico giusto, racconti una storia appassionante e soprattutto, riesca a raggiungere determinati obiettivi.
In questo articolo, esploreremo nel dettaglio come sviluppare e implementare una social media strategy ad hoc, proprio come farebbe un Social Media Manager esperto, fornendo esempi pratici e spunti per farlo al meglio.

Cos'è una social media strategy e perché è importante

Prima di tutto, facciamo chiarezza: una social media strategy è una guida, una pianificazione strategica che mostra come utilizzare i social media per raggiungere gli obiettivi specifici. Non ci si limita ad apparire ovunque, ma ad esserci nel modo giusto, sui canali giusti e con i contenuti giusti.

Perché è importante? Senza una strategia chiara, il rischio è di disperdere energie e risorse senza un vero impatto. Una pianificazione ben strutturata, al contrario, offre numerosi vantaggi:

  • Aumenta la visibilità del brand: essere riconoscibili su più piattaforme permette di raggiungere un pubblico ampio per poi fidelizzarlo.
  • Coinvolge il pubblico: una strategia ben studiata aiuta a creare un dialogo con i follower, che si traduce in diverse forme di engagement come like, commenti, condivisioni.
  • Genera lead: con i social, è possibile attirare potenziali clienti con contenuti di valore, promozioni e campagne di advertising mirate.
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Basta pensare a brand come Nike e Apple. La loro presenza sui social media è parte integrante del loro successo. Vendono prodotti e, allo stesso tempo, creano vere e proprie community, in cui gli utenti partecipano attivamente e si sentono parte della storia del brand.

Analisi della situazione attuale e definizione degli obiettivi

Prima di iniziare a creare i contenuti, è necessario avere chiaro il punto di partenza. Attraverso un’analisi dell’attuale presenza social del brand, la cosiddetta “analisi as-is” è possibile ricavare preziose informazioni.

Questo include la valutazione delle piattaforme utilizzate, la qualità e la coerenza dei contenuti, e le metriche di performance (KPI) come il numero di follower, il tasso di engagement e le impression.

Ad esempio, è possibile iniziare identificando le piattaforme dove il brand è maggiormente attivo e confrontando i suoi risultati con quelli dei concorrenti (brand competitor - brand che fanno parte della stessa nicchia), analizzando quali post ottengono più interazioni o se ci sono pattern che emergono nei dati.

Definizione degli obiettivi SMART

Una volta analizzata la situazione, il passo successivo è la definizione degli obiettivi utilizzando il metodo SMART. Questo significa che ogni obiettivo deve essere:

  • Specifico: gli obiettivi devono essere definiti in modo chiaro.
  • Ad esempio, "incrementare i follower su Instagram del 20% entro sei mesi" è più efficace di "aumentare i follower".
  • Misurabile: deve essere possibile monitorare i progressi. Le piattaforme di analisi integrate dei social (es. Insight di Meta Business Suite) sono ottime per tracciare i risultati.
  • Raggiungibile: gli obiettivi devono essere realistici in base alle risorse disponibili.
  • Rilevante: gli obiettivi devono allinearsi con la mission e la vision del brand.
  • Temporizzato: deve esserci una scadenza precisa entro cui raggiungere il risultato.

Un obiettivo ben strutturato potrebbe essere: “Aumentare l’awareness del brand tra i Millennials aumentando del 30% le interazioni sui post di Instagram nei prossimi tre mesi.”

Identificazione del pubblico target

Sapere a chi ci rivolge è forse il passo più importante.
Una parte cruciale della strategia è identificare con precisione il pubblico target e cercare di conoscerlo più a fondo. Partendo dalla considerazione dei dati demografici, si sommano l’analisi delle preferenze, i comportamenti e le necessità del pubblico che si desidera raggiungere.
Questo processo può includere strumenti di social listening, ovvero l’analisi delle conversazioni online per capire meglio le aspettative e i problemi che il target sta affrontando.
Queste informazioni sono di supporto per la creazione di contenuti su diverse piattaforme che davvero colpiscono nel segno.

Sviluppo della strategia: canali, contenuti e calendario editoriale

Una volta definito chi si desidera raggiungere e cosa si vuole ottenere, è il momento di scegliere i canali giusti. Ogni piattaforma social ha le sue peculiarità, e scegliere quella più adatta al brand è molto importante. Ecco un breve riepilogo:

  • Instagram: ideale per contenuti visivi e storytelling emozionale, con grande impatto sui Millennials.
  • LinkedIn: perfetto per dialogare con un pubblico business e costruire relazioni professionali.
  • TikTok: eccellente per raggiungere la Gen Z e per contenuti video brevi e creativi.
  • Facebook: efficace per community e gruppi e scambi di notizie in tempo reale.
  • YouTube: ottimo per tutorial, video educativi e contenuti lunghi.

Creazione di una content strategy

Una volta scelti i canali, arriva la parte creativa: la content strategy, ovvero il cuore della social media strategy. Questo significa pianificare il tipo di contenuti da condividere, i macro argomenti da trattare, il tono di voce da usare e la frequenza di pubblicazione. Qui è importante mantenere coerenza, ma anche lasciare spazio alla creatività.

Formati di contenuto

I social media offrono mille possibilità creative, e saper scegliere il formato giusto per ogni piattaforma significa avere il controllo della comunicazione del brand. Ecco qualche esempio:

  • Post statici per messaggi chiari e d’impatto, perfetti per annunci o promozioni.
  • Video brevi e dinamici su piattaforme come TikTok o Instagram Reels, ideali per raccontare storie in modo creativo.
  • Stories su Instagram, per un’interazione più diretta e personale, magari con sondaggi o quiz.
  • Caroselli, perfetti su Instagram e LinkedIn, permettono di raccontare una storia su più slide, ideali per approfondire temi complessi o mettere in mostra più prodotti in un solo post.
  • Infografiche per semplificare concetti complessi, ottime su Pinterest o LinkedIn.

La regola d’oro? Adattare il contenuto alla piattaforma, senza mai perdere di vista l’identità del brand.

Tono di voce

Il tono di voce è l'anima del brand, e deve essere coerente su tutte le piattaforme. Su LinkedIn, è preferibile un linguaggio professionale e autorevole, mentre su Instagram o TikTok è possibile osare con un tono più informale, giocoso e coinvolgente. L’importante è essere riconoscibili ovunque, facendo trasparire la personalità del brand in ogni post.

Frequenza di pubblicazione

La costanza è tutto: pubblicare troppo poco rende il brand invisibile, troppo spesso rischia di annoiare. Un buon calendario editoriale aiuta a mantenere il giusto equilibrio, pianificando i contenuti in anticipo e tenendo conto di festività, eventi o lanci di prodotto. In questo modo si evita lo stress dell’ultimo minuto e ci si assicura di essere sempre presenti al momento giusto.

Macrotemi di comunicazione

Per strutturare al meglio la content strategy, è utile definire i pillar di comunicazione, ovvero i temi portanti attorno ai quali ruoteranno i contenuti. Questi pilastri rappresentano i macro-argomenti che trattano aspetti cruciali per il brand e che rispecchiano gli interessi del pubblico target. Definire questi pilastri permette di creare contenuti coerenti e vari, ma sempre collegati alla brand identity, garantendo che il messaggio inviato sia costantemente chiaro e riconoscibile.

Un piccolo suggerimento con un grande impatto: la qualità viene prima della quantità. Ogni post deve riflettere i valori del brand e offrire qualcosa di rilevante per il pubblico. Solo così si creerà un legame autentico e duraturo tra i due.

Implementazione, monitoraggio e ottimizzazione

La possibilità di monitorare tutto in tempo reale è uno dei vantaggi dei social. Una volta implementata la strategia, è importante tenere sotto controllo le metriche chiave per individuare cosa sta performando e cosa va migliorato.  

Monitoraggio delle metriche chiave

Le metriche chiave da monitorare possono variare in base agli obiettivi, ma generalmente includono:

  • Engagement rate: misura quanto il pubblico interagisce con i contenuti (like, commenti, condivisioni).
  • Crescita dei follower: indica l’espansione del pubblico raggiunto.
  • Impression e reach: mostrano quante persone hanno visto i tuoi contenuti.
  • Conversioni: per valutare l’impatto diretto delle tue azioni social sulle vendite o altre azioni desiderate (registrazioni, download, ecc.).

Ottimizzazione continua

Da tenere sempre a mente: la strategia non è qualcosa di definitivo, è un processo continuo. Bisogna essere sempre pronti a ottimizzare i contenuti. Se un post non funziona come previsto, è bene chiedersi perché. Forse il formato non è quello giusto, o magari l’orario di pubblicazione non è ottimale.

Sperimentare, analizzare i dati e adattare la social media strategy è parte del gioco.

Dopo aver sviluppato e implementato la strategia, non resta che monitorare costantemente i risultati e apportare modifiche ove necessario. L'implementazione efficace passa attraverso strumenti come Hootsuite, che consentono di programmare i post e monitorare le interazioni.

L’importante è non avere paura di cambiare direzione: i social media sono un mondo in continua evoluzione, e restare al passo con i trend e i gusti del pubblico è la chiave per mantenere vivo l’interesse intorno al brand.

Caso studio: come un'azienda ha implementato una strategia social di successo

Un esempio di social media strategy di successo è rappresentato dal progetto sviluppato da IED Milano per Acqua alle Rose, con l'obiettivo di avvicinare il brand a un pubblico giovane e digitale. 

Ecco come è stata sviluppata la strategia.

Step 1: Analisi dello scenario

È stato individuato il "paradosso della scelta" come uno dei principali ostacoli per i consumatori, ossia la difficoltà di scegliere tra troppe alternative. Un'indagine ha permesso di identificare gli aspetti più importanti delle esperienze di acquisto, sia online che offline, prendendo spunto dall'approccio alla Customer Obsession di Amazon e Netflix per offrire esperienze personalizzate.

Step 2: Benchmarking e insight

Un benchmark sui competitor ha fornito ulteriori informazioni su come coinvolgere i consumatori in ogni fase del funnel. Da queste analisi è emerso un insight fondamentale: i consumatori desiderano fare la scelta migliore in modo semplice. Questo ha portato allo sviluppo del concept della campagna "Make it Easy", con l'obiettivo di semplificare l'interazione del pubblico con il brand e i suoi prodotti.

Step 3: Sviluppo della campagna

La campagna digital 360° ha integrato l'uso dei canali social e digitali del brand, oltre a quelli dei retailer per facilitare la conversione degli utenti su piattaforme come Amazon. Sono state pianificate attività sia digitali che offline per aumentare la consapevolezza del brand, stimolare la considerazione e generare conversione, retention e advocacy.

Step 4: Implementazione delle attività

Tra le iniziative, sono state organizzate due attività fisiche notturne fuori da locali selezionati e in collaborazione con Uber. Influencer sono state coinvolte per amplificare la diffusione del concept, mentre un contest su Instagram e una TikTok challenge hanno massimizzato il coinvolgimento del pubblico, rendendo la campagna un successo.

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