Anno accademico

2023-2024

Il senso di libertà che la montagna evoca può, con il tempo, trasformarsi in inquietudine e rabbia.

Come nel purgatorio dantesco, la montagna sfida l'individuo, spingendolo a sviluppare resilienza e capacità di adattamento.

Nella sua tesi, l’autrice esplora il senso di inadeguatezza e solitudine che può emergere crescendo e vivendo in montagna: ciò che un tempo era casa, amici e quotidianità può lentamente dissolversi, lasciando un vuoto e rendendo il legame con quel luogo un qualcosa di negativo.

L’autrice riflette inoltre sulla libertà che il paesaggio alpino può offrire e, contemporaneamente, sull'inquietudine e sulla rabbia derivanti dall’incapacità di confrontarsi con una realtà tanto vasta e imponente come la montagna.
 

Oggi la montagna è un laboratorio essenziale per riscrivere i concetti di sviluppo e società. In questo contesto, nasce il progetto di tesi del Corso Triennale in Fotografia che si configura come un laboratorio in cui gli studenti si spingono audacemente oltre gli stereotipi convenzionali del paesaggio alpino, contribuendo a una nuova narrazione visiva del territorio di Pontechianale.
Partendo da una fase di ricerca invernale condotta in città, arricchita dal sostegno di esperti del settore, unitamente a un soggiorno in quota della durata di una settimana, gli studenti hanno espresso il proprio linguaggio fotografico attraverso la fotografia narrativa e di territorio, l’approfondimento negli archivi storici e il coinvolgimento attivo degli abitanti locali, per cogliere le sfumature più significative del luogo.

Relatrice: Giulia Ticozzi
Correlatori: Antonio La Grotta, Matteo Balduzzi