Anno accademico
2023/2024
Se l’atto di travestirsi ha il potere di trasformare la prospettiva sul mondo, influenzando le modalità di interazione con esso, l’obiettivo del progetto di Filippo Ghini è liberarsi dalle limitazioni e dalle false credenze autoimposte con cui ci rapportiamo agli altri: ciò può accadere attraverso una riconsiderazione dell’uso dei vestiti.
L’idea è che rendendo gli indumenti eccessivamente eccentrici e grotteschi, si può influenzare il modo in cui gli altri interagiscono con noi. Troviamo così capi dall’aspetto oscuro, tetro e appuntito, esasperati da volumi e forme. Sebbene l’apparenza possa inizialmente suggerire ostilità, l’intenzione è portarla a un livello così estremo da trasformarla in ridicolo. I capi sono modellati esplorando la tridimensionalità dello spazio attraverso forme che alterano la silhouette in modo esagerato e non convenzionale. La palette di colori, prevalentemente monocromatica e inclinata verso il nero, mira a spostare l’attenzione dal colore a vantaggio della forma: è proprio attraverso questa che si punta all’esagerazione.