Anno accademico

2019-202

Dodici abiti anticonvenzionali, quattro per ognuno dei tre mesi di quarantena, che hanno come protagonisti articoli o categorie di beni la cui richiesta è accresciuta fortemente a causa del Coronavirus

Marta Scavano analizza come, a partire dai confinamenti, il mercato abbia riscontrato un forte squilibrio a causa della domanda degli acquirenti - talvolta bizzarra e inaspettata. Il lavoro procede osservando i fenomeni che hanno portato al cambiamento del comportamento dell’individuo come consumatore. Gli autoritratti combinano l’analisi svolta alla fotografia e alla moda: l'autrice realizza dodici abiti anticonvenzionali che interpretano gli articoli la cui richiesta è accresciuta. Le fotografie e il design dei capi giocano con lo stereotipo fiabesco Disney e con le rivisitazioni retrò (da Maria Antonietta alle gonne a ruota degli anni Cinquanta e Sessanta). Le pose dalla mimica esasperata, interpretate da Scavano stessa indossando le proprie creazioni, contribuiscono al tono ironico del lavoro. Il risultato è una rivista inaspettata a cavallo fra la divulgazione scientifica e le atmosfere surreali.