Anno accademico
2022/2023
I detenuti li ripareranno e li trasformeranno in oggetti nuovi, unici, che potrebbero poi essere venduti in uno store online e avere così una seconda vita. Gkints funziona anche come isola ecologica di prossimità per la raccolta di prese elettriche, olio da cucina esausto, fondi di caffè, ferri da stiro, CD, lampadine, toner, bombolette spray, vestiti, ceramiche, libri. Il lavoro nasce dalla tecnica giapponese del Kintsugi, che utilizza la polvere d’oro per riparare gli oggetti, mettendo in evidenza le crepe e rendendo così la fragilità un punto di forza e perfezione. Analogamente, il sistema Gkints si basa sulla stessa filosofia per dare una seconda vita alle cose e a chi ne ha bisogno: i vestiti, i libri rilegati e le ceramiche potrebbero essere riparate con l’arte del Kintsugi e il ricavato della vendita devoluto alle carceri e ai detenuti che hanno lavorato.
Le grafiche sui bidoni potrebbero essere realizzate da artisti di street art e tatuatori, selezionati attraverso un concorso annuale. Obiettivo: evitare che i bidoni vengano vandalizzati.
Studenti coinvolti: Tommaso Alonzi, Samuele delli Carri, Marco Tassi.