Anno accademico
2023/2024
Nel regno della perfezione visiva, dove linee nitide e simmetrie impeccabili regnano sovrane, il progetto Fautographie di Irene Maffeis emerge come una celebrazione dell’imperfetto. Il “faute” - errore - secondo Man Ray era il mezzo per liberare la creatività dalla perfezione tecnica: è da qui che nasce la sua riflessione. Attraverso l’obiettivo della fotografia mossa, ci immergiamo nel regno della bellezza trovata nell’inaspettato, nell’involontario e nel difetto.
Immortalare il movimento in uno scatto ci consente così di scoprire l’armonia delle nostre azioni, della luce che ci accompagna nel definire quella che potrebbe essere la nostra anima. L’immagine sfocata può diventare metafora di ricordi sbiaditi e pensieri erranti, congelati in un passato che non è più lecito indagare. Può essere una lente di ingrandimento sulla percezione di una malattia.
La doppia esposizione, invece, è in grado di indicarci la funzione di contenente e contenuto, immortalati nei due scatti impressi sulla stessa pellicola. In questo modo, barriere fisiche che siamo consueti porre, davanti a noi e alle cose, iniziano a svanire, lasciando traccia solo di un gioco di trasparenze.
Le ombre, gli errori e i lapsus fotografici in questo progetto diventano tutti nuovi mezzi di comprensione per riconsiderare non solo la natura della fotografia in sè ma anche di tutto ciò che di bello, involontario, concreto ci circonda.