Anno accademico

2023/2024

Questa collezione donna è un omaggio alle origini filippine della designer Alessia Ferrucci e ai valori che le comunità filippina le ha trasmesso. Si ispira al lavoro di manutenzione - pulire, lavare, riparare, riverniciare spazi e oggetti quotidiani: qualcosa di utile alla collettività ma fatto di azioni meccaniche

Come l’artista statunitense Mierle Laderman Ukeles nel Manifesto of Maintenance Art (1969) ridefinisce il lavoro di addetti alle pulizie, domestiche, portinai e netturbini come forma d’arte nobile, la collezione osserva il lavoro di cura e le forme in cui si concretizza celebrando - attraverso la sua estetica - l’etica che racchiude, così da proporre una riflessione sulla sua dignità. In un mondo che celebra l’individualità, la cura dell’altro è infatti considerata un’attività improduttiva e, in un contesto patriarcale, prettamente femminile.  

La ricerca tessile del progetto di Alessia Ferrucci rispecchia il contrasto tra sporco e pulito, opaco e lucido e si sviluppa in manipolazioni materiche che riprendono da un lato l’aspetto povero dello straccio e dall’altro la superficie gommata del guanto. L’atto del pulire, caratterizzato da una gestualità ripetitiva di sfregamento e torsione, rimane impresso nel tessuto attraverso spalmature trasparenti e traslucide. Le silhouette sono cascanti, attratte verso il basso, sembrano così disfarsi e gocciolare. Questa estetica prende vita in capi che puntano alla stratificazione e che a livello modellistico si ispirano al workwear di ambito domestico e in particolare al grembiule, ripreso nelle chiusure con lacci.